Scruta dentro il tuo cuore,
l’albero sacro è lì che sta fiorendo; di gioia
I rami sacri si partono, e con essi
Tutti i fiori frementi che sostengono.
I colori mutevoli dei frutti hanno adornato
Con una luce gaia le stelle; la presa sicura
Della radice invisibile ha piantato
La quiete nella notte; lo scuotersi
Della sua vetta frondosa ha dato all’onde…
William Buttler Yeats da “La Rosa – 1893”
Un albero misterioso, maestoso ombreggia la radura; scoperta inattesa, esso si rivela al tuo sguardo dove prima pareva non fosse. Le sue fronde toccano il cielo e le stelle lontane; colonna delle dimensioni , esso infigge le nodose radici nel cuore dei tre mondi, quello delle ombre, delle fate e degli uomini.
Scendendo lungo i suoi rami, il viaggiatore entra nell’Altroregno e incontra le figure soprannaturali che lo abitano. Brilla sempre una luce aranciata, calda. Le fronde sono scosse da un fremito leggero di vento. Nel Mabinogion gallese, la leggenda della “Signora della Sorgente” narra dell’eroe Owain che diventa il campione della sorgente della saggezza e il marito della “Contessa”, la dea sovrana in persona.
Uno dei compagni di Owain, Kynon, racconta che il Signore degli Animali gli ha ordinato: sali sul pendio boscoso fino a raggiungere la sommità, là troverai uno spazio aperto simile a una grande valle, e in mezzo a esso vedrai un alto albero i cui rami sono più verdi del più verde dei pini. Sotto questo albero c’è una sorgente, e accanto a essa una lastra di marmo, e sulla lastra di marmo un recipiente d’ argento, legato a una catena d’ argento in modo che nessuno lo possa portare via.
Prendi il recipiente, riempilo d’acqua e versala sul marmo. Sentirai un tuono tanto fragoroso che ti sembrerà che il cielo e la terra stiano tremando per la sua forza… E allora comincerà a grandinare; e dopo la grandine, il cielo tornerà limpido, ma ogni foglia dell’ albero sarà stata strappata. Allora un grande stormo di uccelli verrà a posarsi sull’ albero e canteranno la canzone più dolce che tu abbia mai sentito.
L’antico albero è il centro del mondo fatato e collega la terra all’Altroregno sotterraneo e al mondo di luce. I suoi rami si protendono nel terreno e nel cielo. Talvolta l’albero è d’argento e i suoi frutti scintillano come gioielli. Se è un melo, un ramo dell’albero sacro porterà germogli e frutti tutto l’anno.
Nel Ciclo dell’Ulster, Laoeg, che guida il carro di Cu Chulainn, descrive minuziosamente l’antico albero sacro mentre si avvicina ai reami fatati dell’Altroregno:
All’ entrata del recinto c’è un albero
Dai cui rami proviene una musica bellissima e armoniosa.
E’ un albero d’ argento e il sole lo illumina.
Luccica come l’oro.
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